Lo scorso 10 Maggio si è tenuto il Convegno sull’immaginario paterno insieme all’Anima fa Arte:
Titolo dell’intervento:Zeus vuole essere Donna, mammi e pdresse traghetti per l’altrove. Ruoli con-fusi nelle generazioni con i natali a fine 900′. Di seguito un breve estratto:
“Insomma io sono padre di due figli e vedo lo sguardo, specie del maschio, che mi obbliga a sostenere il ruolo di Dio. Dissi una volta alla mia compagna che era relativamente facile diventare supereroi: bastava fare dei figli. Ma in cuor mio so che io sono un povero cristo piuttosto che il Cristo, chi non lo sa sono i miei figli e c’è una strana seduzione all’idea di lasciarglielo credere. Ma se anche io mi volessi opporre e dare a mio figlio la realtà dei fatti, fargli dono di chi sono realmente, Carlo (uomo libero), mio figlio, lo interpreterebbe come un atto eroico! Insomma se un figlio proietta una archetipo sul padre, il padre non potrà che tradirlo un giorno perché egli non è un archetipo.
Questo padre eroico è quello ben rappresentato da Ettore e questo ci suggerisce che il Padre, o meglio l’immaginario paterno, per quanto possa avere un denominatore comune, cambia a seconda della fase evolutiva che stiamo vivendo. Il fatto che cambi l’immaginario non ne varia la funzione ossia quella di sostenere, traghettare e obbligare il passaggio da una fase di vita a un’altra. Quando il padre giunge in sogno sappiamo che il percorso è avviato. Ma se siamo nell’età compresa tra gli 0 e i i 5 anni questo Padre assumerà le fattezze di S. Giuseppe, sarà colui a cui chiedere chi siamo, il nostro nome; dai 5 ai 10 anni le fattezze del supereroe Ettore, corretto, leale ecc.; in adolescenza invece prenderà le sembianze prima di Zeus e poi di Ulisse.”
Sono stati presenti tra gli altri il Prof. L. Zoja, il Prof. G. Antonelli, il Prof. Leoni il dott. Mezzanotte dell’Ass. L’anima fa arte, la dott.ssa Bellini e la diott.ssa Paris dell’Istituto Atanor.
A breve gli estratti del convegno